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Ichi e Chomei

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view post Posted on 6/10/2015, 21:46
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Ichi e Chomei.



Narrato
Pensato Ichi
Parlato Ichi
Madre di Ichi.
Chomei
Nukenin

Dall'esame Genin erano passati circa 4 giorni e non avevo ancora partecipato ad alcuna missione ma, durante quel breve arco di tempo, mi ero allenato al meglio per facilitare l'uso delle tecniche imparate all'Accademia. Infatti ormai non avevo più alcuna difficoltà nell'utilizzo di quelle tre tecniche base, così come le varie camminate: sull'acqua e sul tronco. In più avevo acquisito altre due tecniche e più praticavo le varie tecniche da me apprese più riuscivo ad avere un maggior controllo del chakra, non un gran controllo ma sicuramente andavo meglio rispetto a prima. Quel giorno mi trovavo al campo d'addestramento, lo stesso in cui avevo conseguito il mio esame per diventare Genin, i miei due pupazzi erano appoggiati delicatamente vicino al tronco centrale giallastro mentre io mi trovavo dinanzi ad un albero.

Bene...voglio arrampicarmi fino in cima, senza però dover ricorrere alle mani, camminerò sul tronco. Pensai tranquillamente, dopodiché, chiusi gli occhi e concentrai la normale quantità di chakra che usavo per camminare sugli alberi e con una rapida corsa raggiunsi la corteccia correndo velocemente fino in cima per poi rimanere attaccato ad essa per qualche minuto.

Bene...adesso, posso ritornare di nuovo giù, dopodiché, potrei fare un po' di meditazione. Ultimamente il sensei del mio clan mi ha chiesto se sto continuando a meditare, per non rincorrere in qualche sbalzo. Pensai perplesso, dopodiché, raggiunsi la base dell'albero e m'incamminai in direzione dei miei due pupazzi da ventriloquo appoggiati tranquillamente al tronco, fortunatamente, quel giorno non vi era un vento forte quindi potevo stare tranquillo che non sarebbero volati via. Mi sedetti con le spalle al tronco centrale, dove ai fianchi erano posti sia Shiro che Kuro, dopodiché assunsi la posizione del loto e dopo un breve respiro chiusi gli occhi, così da mandare via i vari pensieri concentrandomi, la meditazione stava funzionando bene ma ad un certo punto sentii una strana risata e poi un ronzio di un insetto. Allora aprii gli occhi per guardarmi intorno, in cerca dell'ape o in caso peggiore della vespa mandarina.

Non c'è niente...forse me lo sono soltanto immaginato. Pensai perplesso, dopodiché, richiusi gli occhi e continuai a meditare ma la mia mente continuava ad essere colpita da quel ronzio che non riusciva a farmi concentrare. Alla fine non riuscii a meditare, dunque, non avendo nient'altro da fare presi i miei due pupazzi e me ne tornai al villaggio mentre ripensavo a quel ronzio che non riuscivo a capire da dove provenisse, che strana situazione. Quel giorno non avevo molta voglia di parlare con Shiro e Kuro, anche se li portavo sempre con me in qualsiasi situazione, quindi li tenevo semplicemente legati al passante dei jeans senza troppi problemi.

Ehi aspetta...ho promesso a mia madre di raggiungerla al lago vicino al villaggio, oggi dovevamo festeggiare la mia promozione per diventare Genin. Pensai tranquillamente, dopodiché, con un passo svelto ma non da corsa m'indirizzai verso la mia destinazione ripensando a che cosa avesse preparato mia madre per il pic nic, forse dei bento e dell'ottimo sushi, avevo già l'acquolina in bocca in quel momento. Finalmente avevo raggiunto la strada che portava al mio clan, anche se non dovevo tornare a casa, infatti inoltrandosi per un sentiero sul bosco a destra si poteva raggiungere un lago abbastanza distante dal villaggio. Il sentiero era immerso nel bosco, dunque, sul cammino vi erano alcuni ostacoli come rovi o rami bassi che mi arrivavano al viso, nulla di complicato però, senza perdere tempo raggiunsi un grande spazio verde eppure c'era qualcosa che non andava. Da lontano intravedevo la cesta da pic nic, comprata da mia madre alcuni anni fa, rovesciata a terra e non vedevo neanche la sagoma di mia madre. Senza pensarci due volte corsi verso la tovaglia malandata e la cesta rovesciata, ancora non capivo cosa fosse accaduto, forse si era fatta male cadendo oppure era stato il vento, la mia testa venne inondata da migliaia di pensieri. Quando raggiunsi la collinetta mi trovai dinanzi ad uno spettacolo raccapricciante. Mia madre era stesa a terra, con vari lividi sul corpo e sul viso, le vestiti sgualcite e strappate mentre la sua espressione colma di tristezza stava lentamente stringendo il mio cuore...non era possibile, non potevo crederci.

Ichi...mi dispiace, non sono riuscita a proteggere questo momento... Disse mia madre in lacrime osservandomi, senza alcuna esitazione corsi verso di lei e poggia una mano sotto la sua testa mentre con l'altra stringevo la sua mano.

Mamma...non preoccuparti, non sforzarti, ti porterò subito all'ospedale vedrai... Dissi ansimando in preda al panico mentre una risata surclassò rapidamente la mia voce, tale divertimento proveniva dall'albero lì vicino, su uno dei rami si trovava un ninja a me sconosciuto che subito si calò giù cadendo senza problemi sul letto erboso. Era un nukenin, da quello che potevo vedere, del villaggio della nuvola visto che il suo copri fronte aveva una sbarra sul simbolo del suo villaggio.

Scusami, avevo fame, quella donna non ha voluto collaborare e...beh...le ho fatto del male. Era davvero buono, me lo sono gustato con piacere, tua madre è davvero una buona cuoca...chissà forse potrebbe divenire la mia schiava ahahah ma essendo un viaggiatore sarebbe soltanto un peso e finirei per ucciderla. Disse il nukenin con affare divertito, quella sua espressione mi faceva rabbia molta rabbia che aumentava sempre di più, quasi sul punto di scoppiare, sia osservando il maledetto sia osservando il viso dolorante di mia madre. Mi sentivo molto arrabbiato, una rabbia che non avevo mai avuto, quasi un istinto omicida, nella mia testa iniziai di nuovo a sentire quello strano ronzio dopodiché chiusi gli occhi per non pensarci e quando li aprii mi ritrovai all'interno di una foresta.

Uhm...dove sono...? Pensai tranquillamente mentre mi guardavo con attenzione intorno, vi erano tanti sentieri che sparivano nell'ombra, mentre il più grande si stagliava dritto dinanzi a me. L'ambiente in cui mi trovavo era composto da alberi e muschio sulle cortecce, vi erano fiori strani e alcuni insetti di medie dimensioni, lentamente m'incamminai su quel sentiero di terra battuta evitando i vari scarabei e scolopendre giganti per poi raggiungere un area piuttosto ampia e strana. Il bosco sembrava avere un certo limite e le radici degli alberi camminavano verso l'alto e sui fianchi come se ci fossero delle pareti, sulla parte sinistra era piena di alberi così come sulla destra ma su quest'ultima si trovava una slot machine di colore verde e dal titolo "Lucky Seven" inoltre delle grandi ali arancioni sbucavano dal retro della macchina.

Ma dove sono e cos'è questo affare? Mi domandai perplesso avvicinandomi a quel macchinario quando all'improvviso un potente fragore di ali creò delle potente folate di vento, dopodiché, varie luci si accesero nella parte più oscura della stanza enorme. Delle sbarre orizzontali, che partivano da una parete e raggiungevano quella opposta, di colore bianco avvolte da del muschio e dietro di esse un grande insetto dalla pelle coperta da strana corazza mi osservava mentre si manteneva in volo con i battiti delle sue ali che diversamente dai soliti insetti non sembrava creare un ronzio anche perché le ali in questione non si muovevano a gran velocità, almeno in quel momento, visto che doveva soltanto levitare.

Tu...chi sei? Chiesi perplesso mentre mi avvicinavo tranquillamente alle sbarre orizzontali, il grande insetto sembrava scrutarmi sotto quella grande corazza grigia. In quel momento non sembravo averne paura, anzi mi avrebbe fatto piacere restare lì, non sembrava un luogo tenebroso.

Quando chiedi il nome a qualcuno è buona educazione presentarsi, dopotutto, questa è la prima volta che ci incontriamo dunque...dobbiamo presentarci. Disse il grande insetto tranquillamente mentre continuava a rimanere fisso al suo posto osservandomi.

Si scusami, mi ero dimenticato, piacere il mio nome è Ichi Joko. Dissi tranquillamente, dopodiché, mi sedetti a terra mentre il grande insetto continuava ad osservarmi dopodiché dalla sua parte comparve uno slot machine ma diverso dall'altro che si trovava fuori dalle sbarre, infatti, il suo era comunque verde ma riportava la scritta "Kuro to Shiro" inoltre dietro al macchinario spuntavano fuori due grandi pupazzi da ventriloquo uguali ai miei.

Ma quelli sono... Dissi sorpreso prima di essere fermato dall'insetto corazzato che si avvicinò allo slot machine dalla sua parte, tramite battito di ali.

Il mio nome è Chomei, diamoci del tu Ichi, dopotutto saremo compagni per molto tempo. Da quel che ho visto fuori sta succedendo un bel casino, comunque, lasci che ti spieghi come funzionano questi slot machine creati da me così come la foresta, bella vero? Ahahahah Disse Chomei tranquillamente osservandomi, senza però farmi parlare e visto che non riuscivo a fermarlo continuai ad annuire alle sue frasi e fortunatamente non ricevetti insulti o cose del genere.

Diversamente dagli altri biju preferisco agire con più divertimento, inoltre, voglio fare un gioco con il mio jinchuriki. Useremo le slot machine per giocare. Disse Chomei che subito si fermò, visto che aveva notato la mia espressione perplessa e piena di domande. Visto che non parlava più presi quel segno come permesso di poter parlare.

Ehm...Biju? Jinchuriki? Slot machine? Ma che sta succedendo?!...E' poi sono minorenne non posso giocare alle slot machine. Dissi sorpreso rialzandomi in piedi mentre l'insetto mi rispose con una grossa risata, una di quelle usate più per prendere in giro che condividere il divertimento.

Ichi sei una forza portante, un Jinchuriki, mentre io sono un Biju. Non ne hai mai sentito parlare? Disse Chomei sorpreso osservandomi negli occhi, ero un Jinchuriki? Una forza portante di quel Biju? Non potevo crederci, non ebbi neanche il tempo di sorprendermi che Chomei si rimise a parlare.

Queste slot machine non danno soldi, infatti, si vincono dei punti. Con questa io vinco dei punti Ichi mentre con la tua dei punti Chomei. Le slot machine si attivano soltanto se subisci delle emozioni forti ma bada poiché se esse sono positive le slot machine anche se attive non funzioneranno mentre se negative esse funzioneranno. Oltre a delle emozioni forti, ci sono anche i casi in cui arriverai a rischiare la tua vita e anche allora le slot machine funzioneranno. Ora ti chiederai...ma che cosa ci giochiamo? A cosa servono tali punti? Beh come ti ho detto, diversamente dagli altri biju, io preferisco giocare con i miei Jichuriki se essi non sono troppo pressanti e irascibili altrimenti al loro primo risveglio prendo il sopravvento e mi libero. Con te non ho intravisto alcun aspetto d'ira e rabbia, anzi, sicuramente sei un ragazzo divertente ma lo vedremo in futuro. Ora in casi come questi...è troppo tardi per giocare, infatti i punti Ichi corrispondono alla tua anima mentre i punti Chomei all'autocontrollo e non ne hai abbastanza in questo momento. Ma essendo il primo risveglio, ti difenderò e ti aiuterò a proteggere tua madre Ichi. Disse Chomei tranquillamente, dopodiché, il letto d'erba ai miei piedi iniziò ad avvolgermi senza farmi muovere, e la luce di quella stanza scomparve lasciando soltanto il buio.

Ora devo eliminarvi, altrimenti mi scopriranno, quindi addio mamma e figlio. Disse il nukenin avvicinandosi ma in quel momento il mio sguardo era rivolto a mia madre, rapidamente bloccai il suo piede diretto verso il mio viso, la mia stretta aumentava sempre di più tanto da causargli 5 graffi dai quali uscii un rivolo di sangue.

Cosa?! Ha bloccato il mio calcio ed è solo un ragazzino. Maledizione la sua stretta è davvero molto forte. Disse il nukenin che di sicuro era molto potente e se non avessi avuto quella forza non sarei riuscito a bloccare il suo calcio, intanto, la forza dentro di me cresceva ogni secondo, rapidamente scostai la sua gamba verso la sua destra, dopodiché lo lanciai via con un pugno allontanandolo di circa 5 metri. Pochi secondi dopo dal mio corpo iniziarono a spuntare alcune bolle verde chiaro che a poco a poco ricoprirono il mio corpo, ero avvolto da una membrana di chakra e lo sentivo scorrere dentro di me, la rabbia non era affatto svanita anzi...era peggiorata.

Ti farò a pezzi, te la farò pagare per aver fatto a mia madre. Farò in modo che nessuno più muoia a causa tua. Dissi con tono d'ira spostandomi a gran velocità, tanto da stupire lo stesso nukenin, in pochi secondi mi trovai a circa un metro e con una velocità incredibile riuscii a colpire la pancia del criminale, dopodiché, lo colpii al viso con un calcio e poi un pugno e un altro calcio sempre al viso. Il ninja era ormai a terra, sorpreso dalla mia forza e velocità, senza aspettare ulteriori secondi lo afferrai al viso e con un rapido colpo di mano gli bucai il petto uccidendolo e poi lo lasciai cadere.

Bene Ichi, per questa volta ti ho dato una mano ma impara ad avere dell'auto controllo poiché il gioco non lo gestisco ma ad ogni modo non ti lascerò morire. Disse Chomei tranquillamente mentre quel groviglio d'erba iniziava a districarsi e la luce ritornava di nuovo. Nel mondo reale quel manto verdastro iniziava a svanire e la sua efficacia e il suo chakra non riuscivo più a percepirlo ma in quel momento non era importante, infatti, dovevo portare mia madre all'ospedale e dovevo farlo in fretta.
 
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