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Missione Lv D, Per kaneki Mad

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view post Posted on 18/10/2015, 10:22

E' evidente che voi ... non sapete con chi avete a che fare !

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CITAZIONE
Missione LV D
Master: Maxrimixmax
Obbiettivo: Dalla precedente missione sono tornati contadini e cittadini feriti. Per via delle molte cure mediche, sono terminati molti materiali. Recarsi all'ospedale per ricevere la lista completa di quello che è stato ordinato e ricevere ulteriori informazioni.

Nessuna indicazione particolare per questo post. Recati all'ospedale e cerca chi ti da le informazioni. Fermati a narrare mentre stai ancora cercando qualcuno.
 
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view post Posted on 18/10/2015, 19:44
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Narrato
Parlato Ichi
Pensato Ichi-Parlato all'interno del corpo.
Parlato Chomei
Parlato Shiro
Parlato Kuro


Un'altra giornata era trascorsa e un nuovo mattino era arrivato, il giovane Joko si era svegliato da poco dal suo futon bianco rattoppato con delle strisce blu sulla coperta, nella sua stanza non vi era nessuno questo perché in quel momento lui si trovava in bagno come d'abitudine di ogni mattina. Dopo circa dieci minuti il giovane ragazzo uscì fuori dalla stanza con i vestiti addosso mentre in testa portava una piccolo asciugamano per proteggersi dal freddo e da eventuali raffreddamenti, dovuto al bagnato dei capelli. La casa anche in assenza della madre continuava ad essere pulita, certo, lei era molto brava nelle pulizie ma il figlio riusciva in qualche modo a tenere la polvere lontana per mezza giornata così da non avere problemi. Quando raggiunse la sua stanza si guardò rapidamente intorno, era tutto messo in ordine, soltanto il futon bianco si trovava ancora steso a terra mentre i vari pupazzi, oggetti e abiti si trovavano ai loro rispettivi posti. Il ragazzo, ancora con il piccolo asciugamano in testa, arrotolò il grande futon all'interno dell'armadio dopodiché prese i due pupazzi da ventriloquo: Shiro e Kuro; dopodiché chiuse la sua tesoriera dalle porte in vetro prima di dirigersi al piano inferiore dove avrebbe trovato una cucina e un soggiorno vuoto. La mancanza della madre gravava sulle spalle di Ichi che, anche senza la sua presenza continuava a prendersi cura della piccola villa, eppure quel silenzio non era tra i migliori.

Devo prepararmi per la missione di oggi. Ieri sono riuscito a completare la mia prima missione di livello D, purtroppo non so nulla di quest'ultima che mi è arrivata tramite una lettera. Secondo tale lettera devo dirigermi all'ospedale. Disse il giovane ragazzo prendendo una delle padelle dal mobiletto posto in basso, dopodiché, si mise a cucinare alcune uova che erano poste già sul bancone, all'interno di una cesta di vimini coperta da un piccolo fazzoletto di stoffa rosa. Senza perdere tempo il ragazzo iniziò a friggere le due uova osservandole con cura mentre in mano reggeva una spatola di ferro per non farle aderire troppo sul fondo. La cottura di esse durò dieci minuti, dopodiché, li mise su un piatto bianco e poi spostò la padella all'interno del lavello, anche se l'avrebbe lavata dopo aver mangiato. Con abbastanza calma raggiunse il tavolo da cucina e iniziò mangiare le due uova con calma, masticando più volte il cibo, sapeva di aver bisogno di numerose energie e non poteva quindi tralasciare la sua alimentazione. Dopo circa mezz'ora il ragazzo finì di mangiare e passò quei quindici minuti a pulire con estrema forza e attenzione la padella e il piatto, dopodiché, prese le chiavi di casa e si mise le scarpe poste sull'uscio della porta. Pochi secondi e fu fuori dalla casa, non vi era molta luce solare, quel giorno il cielo era coperto dalle nubi alcune biancastre e altre grigio chiaro, Ichi non rimase fermo sull'uscio e partì in direzione del villaggio tramite la lunga strada che collegava il clan Joko al villaggio.

Che sapore avevano quelle cose? Disse Chomei incuriosito rivolgendosi al ragazzo che in quel momento era seduto a gambe incrociate sulla collina verde osservando le movenze dello scarabeo volante. Quella scena sembrava divertire il giovane Ichi che, stranamente, non sembrava aver paura di lui anzi.

Quelle cose erano uova di galline e...erano buone. Disse Ichi tranquillamente perdendo un rivolo di bava dalla bocca mentre osservava il grande Biju dinanzi a se che sembrava osservarlo incuriosito ma allo stesso modo disgustato dalla bava della sua forza portante.

Ehm...perché quella bava? Vuoi mangiarmi!? Disse Nanabi sorpreso allontanandosi dalla gabbia e rimanendo lontano da essa.

No scusami Chomei! Non voglio mangiare te ma le uova! Rispose Ichi ad alta voce sorpreso a sua volta mentre osservava il grande insetto che continuava a rimanere lontano nell'ombra del suo grande palcoscenico.

Vuoi mangiare le mie uova?! Continuò il grande insetto ancora più sorpreso di prima che cercava inutilmente di allontanarsi, visto che la grandezza di quella stanza non poteva mutare.

Non le tue...quelle delle galline. Ah...lasciamo stare, non voglio farti nulla e poi perché dovresti aver paura di me? Disse Ichi sorpreso con un cenno ironico nella sua frase, in un certo senso sentiva la voglia di scherzare dell'insetto e di una sua futura battuta.

Ahahahah ma io scherzavo, pensi davvero che io abbia paura di te? E' poi mi piace scherzare Ichi. Ottima discussione. Disse Chomei ritornando di nuovo sotto i riflettori con il suo grande ronzio che sembrava un semplice sbattere di alti, viste le sue grandezze. Intanto nel mondo reale il ragazzo dai capelli castano chiaro aveva raggiunto il villaggio e nel mentre in cui continuava la conversazione con Chomei lui stesso ne intratteneva un'altra con Kuro e Shiro.

Quindi oggi andiamo di nuovo in missione? Evvai, dobbiamo diventare più forti Ichi, dimostriamo a tutti cosa sappiamo fare. Disse il peluche dalla forma di un coniglio nero, con la bocca rosa, il suo tono di voce era molto energico e combattivo come se fosse pronto a picchiare qualcuno, che esso sia innocente o meno.

Calmo Kuro, non dobbiamo buttarci alla cieca. Comunque bisogna raggiungere i propri obbiettivi con calma, altrimenti non riusciremo a tenere un equilibrio del nostro corpo. Disse l'altro peluche dalla forma di un gatto bianco, il suo tono era più pacato e tranquillo, tra i due era sicuramente il più tranquillo e pacifico.

Giusto...comunque siamo arrivati all'ospedale, visto che sono qui darò un'occhiata a mia madre e poi cercherò il nostro ninja medico di turno, anche se non so chi sia. Disse Ichi parlando ai due pupazzi, anche se non era tra le cose più normali da fare. Il ragazzo rimase dinanzi all'entrata per circa 30 secondi prima di entrare all'interno e dirigersi alla reception così da chiedere alcune informazioni alla ragazza. Poco dopo raggiunse la stanza della madre che si trovava al piano superiore, in una stanza con pochi letti in cui vi erano alcuni pazienti addormentati. La madre del ragazzo continuava a dormire e vicino a lei vi era un'infermiera che aveva cambiato l'acqua ai fiori variopinti. Appena il ragazzo la vide sul suo viso comparve un sorriso, le era grato per essersi presa cura di quei fiori, la donna subito spiegò la situazione in cui si trovava la madre; la situazione era nella norma ma era ancora troppo presto per farla ritornare a casa. Ichi rimase con la madre alcuni minuti, lui la guardava con tristezza anche se il suo sorriso sembrava combattere contro i suoi occhi scuri.

Spero che tu ti riprenda... Disse Ichi sospirando tristemente mentre stringeva la mano di sua madre che continuava a riposare nel suo letto d'ospedale, purtroppo non riceveva alcuna risposta dalla donna visto che sembrava non stringere la sua mano. Il ragazzo lasciò la mano di sua madre e diresse fuori dalla stanza, c'era da notare che nessuno dei due pupazzi parlava anche se erano da ventriloqui sembravano comunque essersi ammutoliti dinanzi a quella scena. Neanche Chomei pronunciò una parola. Ichi iniziò la sua ricerca del ninja medico anche se non sapeva ne il viso ne il grado e non sapeva nemmeno se il ninja che cercava fosse un medico.
 
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view post Posted on 20/10/2015, 12:39
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Primo del suo nome, Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, Lord dei Sette Regni e Protettore del Reame.

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Narrato, Pensato, Parlato, Parlato altrui

Alcuni sono soliti dire " Il mattino ha l'oro in bocca" ma questa non era certo la frase, che avrebbe utilizzato Shinryu per descrivere il suo risveglio. Non faceva troppo freddo, ma abbastanza da "gelare" i piedi nudi sotto le coperte. Un po' frastornato aprì i perlacei occhi, apparentemente inespressivi e stanchi. Ai bianchi occhi si avvicinarono le mani, che iniziarono a strofinare per soddisfare un bisogno istintivo, a cui seguì uno sbuffo e qualche istante di silenzio passato ad osservare il soffitto della sua stanza. Era un po' come un rituale pre-inizio di giornata, passava quel tempo a rimuginare su ciò che aveva fatto il giorno prima e quello che l'aspettava il giorno odierno. Non sempre riusciva a trovare una risposta a tutti i pensieri che gli affollavano la mente, ma una cosa bastava: Riuscire ad alzarsi dal letto con la consapevolezza di aver dato il massimo ed essere pronto a dare di nuovo il massimo. Troppe erano le giornate passate tra un "lo faccio dopo" e "ora è troppo tardi", agire era ormai diventato un imperativo per quella giovane mente, che sentiva ancora il bisogno di maturare. Con un gesto deciso del braccio tolse le coperte, che lo coprivano e con un colpo di reni poggiò i piedi al suolo. A contatto con il freddo pavimento, per un attimo si ritirarono verso l'alto, una zona sicura e calda, per poi mettersi alla ricerca delle pantofole calde e comode. Una volta trovate ed infilate si alzò in piedi in tutta la sua imponenza. Portò la mano destra al capo, cercando di sistemare i capelli fuori posto, dopodiché face per dirigersi verso il bagno, quando si voltò improvvisamente per ritornare vicino al letto e sistemarlo. Con cura gli ridiede un'immagine decorosa, per poi muoversi, a tratti barcollando, verso il bagno. Quei momenti, forse unici, erano pochi attimi in cui ritornava ad essere il bambino disattento e sereno di un tempo, senza la freddezza o la serietà che da tempo lo contraddistingueva, era quasi possibile notare un abbozzo di sorriso sullo stanco volto. Una volta in bagno girò il rubinetto dell'acqua calda, nel mentre si scopriva il torso togliendosi la maglia, pose le mani sotto il flusso caldo e rilassante, così da raccogliere un po' d'acqua e la utilizzò per far scorrere via pensieri e distrazioni. Terminato il tempo per il relax, che si concedeva ogni mattino, ritornò ad essere concentrato. Si diresse in cucina, qui poté notare l'assenza dei suoi genitori, probabilmente impegnati in qualche lavoro, si diresse verso il mobile-dispensa dove la madre teneva tutti i dolciumi. Quella mattina non aveva intenzione di fare una sana colazione, aveva solo voglia di zuccheri, non sarebbe stato un toccasana per la sua dieta, ma poco importava. Continuò a muoversi per la casa, facendo attenzione a non lasciar cadere briciole al suolo. Si diresse a preparare tutto l'occorrente per l'odierna missione, sì, la sua prima missione da Genin!
Sono ancora in tempo, anzi direi in anticipo. La lettera non diceva molto, semplicemente devo dirigermi all'ospedale. Le missioni di rango D non sono le più interessanti, ma dopotutto sono necessarie alla nostra formazione come ninja. Beh, speriamo bene anche per i compagni di squadra, non vorrei ritrovarmi in una squadra di strambi, ho già abbastanza cose a cui pensare, non mi va di badare anche a loro.
Pensava mentre indossava gli abiti, che aveva preparato la sera prima. Una maglia bianca a collo alto e maniche lunghe, un pantalone di una tonalità leggermente più scura, tendente al grigio, e delle scarpe chiuse. Scelse di non indossare i soliti sandali a causa della temperatura. Infine ritornò in cucina per riordinare qualcosa lasciato fuori posto, ma tutto sembrava in ordine, per sua fortuna. Benché gli piacesse l'ordine, non era molto felice di riordinare. Anche se non voleva ammetterlo, il giovane, provava comunque una certa emozione a dover intraprendere la sua prima missione, un traguardo non da poco visto tutto quello che aveva passato. Avrebbe potuto diventare genin molto più giovane, non che a 18 anni fosse vecchio, ma per decisione del padre era stato "costretto" a continuare ad allenarsi separatamente per affinare le sue capacità e provare a risvegliare il Byakugan. Scosse la testa, cercando di allontanare quei ricordi , che gli mettevano tristezza, dopodiché con passo sicuro si diresse verso l'esterno. Il tempo di aprire la porta, che venne investito da un raggio di sole dritto in viso, istintivamente si protesse con una mano, socchiudendo gli occhi. Attese qualche istante per poi incamminarsi verso l'ospedale. Udiva gli uccellini cinguettare e le grida gioiose dei bambini immersi nei loro giochi mattutini, chi si preparava per andare a scuola, chi invece si concedeva altro tempo per giocare. Intanto egli si muoveva in mezzo alla gente, sguardo dritto davanti a sé, non si preoccupava di chi l'osservava e a sua volta non osservava, se non con qualche occhiata accompagnata da un saluto di cortesia verso i suoi conoscenti o parenti. Non che non provasse affetto nei loro confronti, ma non riusciva ad essere troppo aperto nei loro confronti dopo il trattamento, che aveva ricevuto tempo addietro. Anzi, una certa diffidenza si era impadronita del suo animo e ben poche erano le persone, che non godevano del trattamento "di cortesia". L'ospedale distava ancora qualche isolato, dalla sua posizione avrebbe dovuto attraversare il centro del villaggio, magari avrebbe potuto incontrare i suoi genitori impegnati in qualche commissione. Anche se rinomati Jonin del villaggio non prendevano più parte a molte missioni, anche a causa di alcuni infortuni, in un certo senso si stavano godendo una "pensione anticipata", anche se sempre pronti a scendere in campo quando richiesto. Shinryu li ammirava per questa loro ferrea volontà. Raggiunse in breve tempo il centro del villaggio, qui vi erano dei negozi già aperti, mentre altri si apprestavano ad iniziare la loro giornata lavorativa. L'atmosfera era globalmente la stessa, tutti assonati, ma pronti. Pochi avevano stampato un grande sorriso sulle labbra, segno di grande passione verso ciò, che si apprestavano a fare. Non era da tutti mantenere un atteggiamento del genere, sopratutto di questi tempi. Dopo poco, raggiunse finalmente l'ospedale. Non aveva incontrato i suoi genitori, probabilmente si trovavano altrove, ma non era il momento di pensare a questo. Si trovava nel luogo dove avrebbe dovuto avere inizio la sua missione, ma non sapeva bene come comportarsi in quel momento, Non gli erano state fornite molte informazioni riguardo al compito da svolgere, sapeva solo che da quel momento avrebbe dovuto cercare qualcuno in grado di spiegargli cosa fare. Probabilmente un suo superiore o il committente stesso della missione. Per tale ragione si premurò, prima, di cercare all'esterno, intorno alla zona dell'ospedale, prestando attenzione a chiunque avesse potuto corrispondere all'identikit della persona a cui rivolgersi, ad esempio un medico o un ninja, presentandosi con cortesia e chiedendo informazioni. In caso di scarsi risultati si sarebbe diretto all'interno della struttura, qui avrebbe provato a chiedere al banco accettazione informazioni riguardo una possibile missione richiesta dall'ospedale.
E' sempre un problema quando non si sa a chi rivolgersi, sopratutto quando non si sa molto della missione, ma non è una motivazione giusta per lamentarsi. In futuro ci saranno molte più missioni dove non si conosce molto dell'obiettivo, meglio abituarsi al più presto.
 
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view post Posted on 20/10/2015, 18:51

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*In lontananza vedete un ninja. Potete capire dal gillet che indossa che è un vostro superiore. Il fatto che abbia in mano un blocco per appunti ed una pergamena piccola. Una volta che vi rivolgete a lui consegnerà ad Ichi la lista degli oggetti richiesti mentre a Shinryu diede il rotolo.*

"La vostra missione, consiste nel dirigervi ad Otafuku City, un piccolo villaggio ad est di Konoha. La pergamena che vi ho consegnato la dovrete consegnare ad un mercante della zona. Si chiama Rafiki Otsukyu. E' molto diffidente e quella vi assicurerà di riuscire a parlare con lui. Ha già preparato la merce o almeno così si spera. Mentre quella è la lista di ciò che è stato richiesto al mercante. Si tratta di tutti rifornimenti medici. Andrete da lui ed entro sera...se tutto va bene...sarete di ritorno e consegnerete tutto al primario dell'ospedale. Tutto chiaro?"

*Cosa avrebbe mai voluto dire il "se tutto va bene"? Chi lo sa, comunque ora dovevano partire.*

CITAZIONE
Lista della merce:
100 metri di bende
50 bisturi
50 siringhe
50 kit di primo pronto soccorso
100 sieri anestetici
100 sieri antidolorifici

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view post Posted on 21/10/2015, 10:50
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Ichi continuò la sua ricerca all'uomo per circa 15 minuti, guardando nei posti più disparati ma anche in quelli più improbabili: in bagno, il giardino al piano terra, dagli oblò della sala operatoria etc; nulla di nulla. Il giovane continuò la sua prolungata ricerca a vuoto e ogni volta che si avvicinava ad un soggetto sbagliava, infatti erano tutti medici che andavano di fretta e quindi lo sgridavano per il suo ostacolare. Alla fine Ichi notò un uomo dal gilet verde oliva ma non era questo a conquistare il suo interesse ma bensì ciò che aveva in mano: un rotolo e un foglio su cui erano scritte alcune cose.

Mh...pensi sia lui? Disse Kuro sorpreso nel notare in che modo fosse vestito il ninja per poi guardare da un'altra parte, come se volesse evitare la sua presenza. Quel coniglietto nero sembrava l'incarnazione del male interiore e della superbia di Ichi, anche se aveva un aspetto molto dolce e docile.

Si è lui, non abbiamo nulla da perdere Ichi. Abbiamo chiesto a tutti. Disse Shiro incoraggiando il suo proprietario ad'incamminarsi in direzione dell'uomo sconosciuto. Parlando di pupazzi il gattino bianco poteva rappresentare il lato puro di Ichi, quello che mostrava di più a tutti.

Perfetto, allora andiamo. Disse Ichi tranquillamente sorridendo ad entrambi i pupazzi e dirigendosi in direzione dell'uomo che indossava quel gilet verde, dimostrando la sua superiorità sui genin e forse anche sui chunin. Forse quell'uomo come Ichi aveva provato a cercare il genin oppure si era solamente fermato in quel posto per mettere alla prova la pazienza del giovane e la sua lungimiranza verso le situazioni critiche, anche se in quel caso non vi era nulla di critico. La sala dell'ospedale era sempre piena di gente e con quello che era accaduto durante la frana era divenuto un vero inferno, intorno ad Ichi vari infermieri passavano con le barelle in mano trasportando i vari corpi feriti in sala operatoria, in un giorno l'intero ospedale era stato travolto, distruggendo la pace che si era creata e tra i vari passi di corsa dei medici si sentivano alcuni pianti e grida di parenti che non erano riusciti a resistere alla vista del loro figlio o chissà del loro marito, moglie...le possibilità erano tante e Ichi sapeva che molti del villaggio vicino non erano sopravvissuti, non avevano neanche raggiunto l'ospedale. Ichi aveva visto l'ultimo istante di vita di molte persone, aveva visto il sangue, le urla dei ninja che chiedevano aiuto. Prima di raggiungere il ninja, forse questa volta era quello giusto; Ichi si fermò ad osservare una donna dai capelli corti scuri, non riusciva a vedere bene il suo viso essendo di profilo e una ciocca dei capelli copriva parte della guancia e un po' del suo occhio, il suo corpo era nella norma, forse era anche un po' in carne e ciò risaltava di molto le sue curve. Ichi non osservò la donna con passione, non era arrossito ne sorridente, questo perché la donna si trovava in piedi dinanzi alla barella coperta fino al collo. I medici erano stati fermati dalla donna, in un certo senso non poteva farlo eppure ci era riuscita, stava ostacolando gran parte delle operazioni ma a lei non importava molto in quel momento anche perché il corpo che osservava era morto e quasi sicuramente era il corpo di suo marito. La moglie aveva gli occhi sbarrati, vuoti, non usciva alcuna emozione da essi, alcuna lacrima a rigare il viso, osservava il viso senza vita dell'uomo. Ichi aveva notato l'anello argentato al dito della donna, era suo marito, l'uomo con cui giaceva la notte, forse era un padre ormai tolto al legame del figlio, migliaia di sogni futuri infranti e ormai caduti a terra sotto forma di lacrime le quali erano assenti in quel momento. Ichi iniziava a capire cosa significasse perdere la persona che più ami, infatti iniziò ad immaginare lui al posto della donna e la madre al posto dell'uomo senza vita, forse neanche lui avrebbe pianto ma avrebbe continuato ad osservare sua madre con lo stesso sguardo della donna.

Ichi, non sarà l'unico morto che incontrerai, un giorno anche tu starai al posto di quella donna ad osservare una persona che tu ami. Forse piangerai o forse no, devi essere forte fisicamente ma anche emotivamente, perché anche tu alla fine sarai al posto di quell'uomo. Disse il grande insetto tranquillamente levitando a mezz'aria dietro le grandi sbarre mentre Ichi continuava a stare seduto, con le gambe incrociate sulla collinetta, intorno alla stanza vari scarabei giganti camminavano tranquilli, osservando solo alcuni secondi Ichi per poi pensare alle proprie cose.

Lo so Chomei...spero soltanto che accada il più lontano possibile da ora, non sono ancora pronto per qualcosa del genere. Il mio sensei del clan non mi ha ancora spiegato come resistere a potenti sbalzi emotivi...sono ancora ad un livello basso. Disse Ichi tranquillamente, con un sorriso sul viso e nel mentre osservava il grande insetto dinanzi a se che svolazzava tranquillo sotto i grandi riflettori. Intanto nel mondo reale il ragazzo aveva ormai raggiunto con un passo tranquillo e moderato il ninja che forse gli avrebbe spiegato la missione, fermandosi ad un metro da egli e osservandolo dritto negli occhi.

Spero che sia lei che mi dovrà dare la missione, non so più a chi chiedere. Disse Ichi sorridendo tranquillamente a fine frase e guardando negli occhi il ninja, all'improvviso il ronzio di Chomei si iniziò di nuovo a far sentire questa volta però molto forte eppure il ragazzo continuava a mantenere il controllo sulla sua sfera emotiva con abbastanza tranquillità.

Attenzione, ragazzo minaccioso ad ore 9! Disse Nanabi ronzando ancora più forte del solito, l'interno della stanza sembrava essere colpito da migliaia di turbini di vento molto forti che si ripercuotevano sul giovane ragazzo disturbando il suo udito e la sua concentrazione. Ichi ascoltò le parole del grande insetto e si voltò verso la sua sinistra e in lontananza vide un ragazzo abbastanza alto, più di Ichi sicuramente, un fisico scolpito da vari muscoli e uno sguardo molto serio e minaccioso, ciò però non spaventava Ichi che continuava a rimanere tranquillo anche grazie ai vari insegnamenti subiti nel suo clan.

Mh...non ci vedo nulla di strano Chomei, forse te lo sei immaginato e poi tu sei all'interno del mio corpo, dubito che possa notarti. Disse Ichi perplesso mentre osservava il grande insetto che continuava a ronzare molto forte, chissà cosa gli era preso al grande Biju a sette code visto che agli occhi del ragazzo appariva come una persona normale. Eppure il chiasso che aveva provocato il gigante insetto aveva incuriosito il ragazzo con i pupazzi da ventriloquo che in quel momento rimanevano in silenzio con la testa abbassata, infatti entrambi avevano paura di parlare con qualcuno di sconosciuto.
 
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view post Posted on 22/10/2015, 22:04
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La ricerca andò avanti per alcuni minuti di completo insuccesso. Non avere la minima idea di chi cercare non era certo uno stimolante per proseguire nonostante i fallimenti, ma di certo Ryu non poteva arrendersi in una situazione del genere, che figura avrebbe fatto. Con la decisione che lo contraddistingueva iniziò a chiedere alle persone che si trovavano dinanzi a lui, indipendentemente dal loro aspetto, in fin dei conti, tutti avrebbero potuto essere " il suo uomo". Si trovava ancora all'esterno dell'ospedale quando incontrò un uomo sulla trentina, fisico impostato, coprifronte della foglia indosso ed aria vigile. Gli si avvicinò e con cortesia disse.
Sono Shinryu Hyuga, mi trovo qui perché mi è stata affidata una missione. Ma del committente o dello shinobi che deve darmi le restanti informazioni, neanche l'ombra. Saprebbe aiutarmi.
Mi dispiace ragazzo, ma non so nulla di un'eventuale missione in questa zona. Prova a chiedere all'interno dell'ospedale, anche se, ti avverto, saranno parecchio indaffarati. Negli ultimi giorni c'è stata una frana, che ha fatto un bel po' di vittime. Siamo qui anche per vigilare la zona, non si sa mai cosa può succedere in queste occasioni, il dolore può portare a prendere delle decisioni molto sbagliate.
Shinryu si limitò ad annuire alle parole del ninja e a salutarlo, prima di congedarsi. Aveva sentito solo qualche voce riguardo la frana degli ultimi giorni, ma non era a conoscenza del fatto che fosse così grave. Rimaneva sempre rammaricato all'udire di queste tragedie, in cuor suo pensava ci fosse sempre un modo per evitare tanto dolore. Magari un'organizzazione migliore o un controllo del territorio più efficace, anche se nei tempi in cui si trovavano, forse, il controllo del territorio non era uno dei primi pensieri degli Hokage. Sì combatte, con lo scopo di proteggere il proprio villaggio dalle minacce esterne, si affrontano guerre con lo scopo di offrire un futuro migliore ai giovane della propria nazione e alla fine si arriva a trascurare ciò che si vuole proteggere, perché impegnati in "altro". Fu questo ciò a cui pensò il giovane nel momento in cui, una volta entrato nell'ospedale, vide dei bambini feriti in attesa di cure. Per fortuna le loro condizioni non sembravano essere tanto gravi, ma lo stesso non si poteva dire di coloro che venivano trasportati sulle barelle, in preda ai dolori e ai lamenti. Per un attimo il giovane chiuse gli occhi, cercando di estraniarsi da tanto dolore e tanta sofferenza, ma gli fu impossibile. Come un odore che impregna i vestiti quella soffocante sensazione non lo abbandonava, si sentiva chiusa in una stretta morsa, che si stringeva sempre più, che toglieva il respiro. Sì riprese, quando sentì la sua gamba venir toccata lievemente. Erano le mani di uno dei bambini seduti ad attendere l'arrivo di un medico, il piccolo non disse nulla, semplicemente si limitò a sorridere. Un sorriso che valeva più di mille parole. Se quel bambino riusciva a trovare la forza di sorridere nonostante tutto quello che aveva subito, tutto quello che aveva visto, doveva farlo anche Shinryu. A sua volta rispose sorridendo, senza aggiungere altro se non una carezza, quel bambino era riuscito a scrutare nel profondo della spessa armatura che si era costruito nel corso del tempo, aveva visto oltre i freddi e bianchi occhi. Poteva sembrare strano, forse fin troppo banale, ma in quel sorriso, il giovane genin di Konoha, aveva trovato un altra ragione per lottare e non arrendersi di fronte alle difficoltà, un'altra ragione per andare avanti anche quando si ha l'impressione di sprofondare nel baratro più profondo.
E' proprio vero che certe volte accadono cose che non ti aspetti, ma che sono in grado di farti vedere le cose da una prospettiva diversa. Si impara qualcosa anche da questi piccoli gesti e questo è il mio momento per imparare. Anche se dovrei essere un esperto delle cose " accadute per caso", la vita non smette mai di sorprendere.
Pensò il giovane mentre avanzava inoltrandosi nell'ospedale. Si osservava intorno per capire dove andare, le stanze erano piene di medici e pazienti, le sale d'attesa adibiti a stanze di controllo, tutti fin troppo indaffarati per trovare il tempo di rispondere alle domande di Shinryu, tantomeno egli avrebbe provato ad avanzare qualche domanda. Si limitò a proseguire le ricerche come aveva fatto in precedenza, prestando attenzione anche al più piccolo dei dettagli. Se il committente o colui che disponeva delle informazioni per proseguire nella missione, si trovava nell'ospedale, a giudicare dalla situazione in cui versava la struttura, probabilmente si trovava in una delle poche stanze vuote. Così il giovane andò alla ricerca di una stanza che corrispondesse a quella immaginata. Dopo qualche minuto si imbatté in una stanza semivuota. Qui si trovavano due persone, un ninja, probabilmente di grado superiore a genin a giudicare dal gilet che indossava, ed un ragazzo, più basso di Shinryu e un po' più giovane ed aveva i capelli castani. Inoltre indossava due strani pupazzi, uno bianco ed uno nero, una cosa abbastanza inusuale per un genin. Si avvicinò ai due e con voce sicura disse.
Sono Shinryu Hyuga, genin di Konoha, mi trovo qui per prendere parte ad una missione di livello D.
Il ninja superiore in grado, non impiegò molto tempo prima di dissipare tutti i dubbi che avvolgevano la missione. Il compito dei due genin, poiché anche il ragazzo avrebbe partecipato alla missione insieme a Shinryu, era quello di dirigersi in un villaggio vicino e portare a Konoha delle scorte per l'ospedale. Avrebbero avuto bisogno di un rotolo per poter prendere la merce dal mercante, cosa alquanto singolare. A Shinryu venne affidato il rotolo, mentre al suo compagno di missione la lista con tutti gli oggetti necessari da riportare al villaggio.
Così la nostra missione consiste nel andare al villaggio vicino e recuperare le scorte dell'ospedale... Con tutta questa segretezza, mi aspettavo qualcosa di più "pericoloso", anche se le ultime parole del nostro superiore mi lasciano un po' perplesso, forse temono qualche problema, o con molta probabilità era solamente un modo dire. Beh, in ogni caso è meglio partire, il fatto che la missione può essere terminata in giornata è una buona cosa.
Salutato il superiore, Shinryu fece per dirigersi all'esterno dell'ospedale, pronto a partire alla volta di Otafuku city, ma prima di allontanarsi troppo, si voltò in direzione del suo compagno e disse.
Piacere, sono Shinryu, ma puoi chiamarmi anche Ryu o Shin, affrontiamo questa missione insieme!
Disse tendendogli la mano. Era consapevole di quanto fosse importante creare un legame con i compagni di missione, per evitare che anche quelle più semplici possano trasformarsi in tragedia, anche se uno dei principali motivi che l'avevano spinto ad andare oltre la sua solita freddezza, era la curiosità nei confronti di quel ragazzo e dei suoi pupazzi.
 
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view post Posted on 23/10/2015, 15:11

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*La missione era ufficialmente partita e le due giovani e verdi foglie di Konoha avrebbero dovuto portarla a termine. Il viaggio sarebbe stato tranquillo. Avrebbero solo dovuto seguire il sentiero principale che portava direttamente dalla porta est del villaggio al paese indicatogli dal superiore.

Libera interpretazione del paesaggio e di chi incontrate lungo il tragitto (non nukenin o banditi ovviamente) Arrivate a raccontare sino a che non raggiungete la città designata nel giro di un paio d'ore.
 
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view post Posted on 24/10/2015, 14:14
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Eravamo fuori dall'ospedale, la missione che dovevamo intraprendere era collegata a quella che Ichi aveva fatto tempo prima, stavolta però non avrebbe trasportato corpi gravemente feriti ma materiale per far sopravvivere le persone che aveva salvato. Con lui questa volta vi era un genin di età più grande, oltre che d'età e di fisico. Ancora non riusciva a spiegarsi del perché lui fosse lì, cioè sembrava essere più un chunin che un genin, questo però non influenzava negativamente il rapporto anzi ad Ichi non importava molto, anche se continuava a domandarsi del perché Chomei l'avesse visto come una persona pericolosa e quant'altro. Ciò che ancora continuava a disturbarlo erano le parole del ninja che gli aveva affidato la missione "se tutto va bene" Ichi sperava in uno scherzo di cattivo gusto da parte del superiore anche se dubitava di tutto ciò.

Chissà cosa voleva dire quel "se tutto va bene" tu cosa ne pensi Chomei? Disse Ichi continuando a rimanere seduto su quella collinetta di muschio ad osservare l'insetto che, per fortuna, si era calmato e ormai svolazzava tranquillo all'interno della gabbia, quell'enorme barriera incuriosiva Ichi e allo stesso tempo lo rattristava.

Che se tutto va bene ti aiuterò come l'ultima volta. Disse il grande insetto ironicamente svolazzando qua e là mentre Ichi si avvicinava sempre di più alla gabbia con sguardo quasi triste.

Chomei...non ti da fastidio questa gabbia? Disse Ichi, sorprendendo lo stesso Chomei che si avvicinò al cancello osservandolo più da vicino e notando che lui stesso non provava alcuno spavento nel guardarlo. Forse al ragazzo dispiaceva che quel demone fosse rinchiuso all'interno del suo corpo invece di poter volare liberamente fuori.

Si mi da fastidio ma non sei una cattiva persona, posso rimanere qui dentro senza troppi problemi. Forse un giorno sarò libero di volare grazie a te ma è ancora troppo preso. Disse il grande insetto tranquillamente allontanandosi per continuare a svolazzare sotto quei grandi riflettori mentre Ichi ritornava sulla collinetta posta dinanzi alla gabbia, così da osservare meglio Chomei. Intanto nella realtà il giovane stava stringendo tranquillamente la mano del ragazzo con cui avrebbe intrapreso la missione mentre nell'altra reggeva, con il pupazzo, la lista dei materiali che servivano all'ospedale per curare quei feriti gravi dell'altro giorno.

Piacere sono Ichi Joko, puoi chiamarmi Ichi, essendo corto come nome credo che non avrai troppi problemi. Loro sono Kuro e Shiro. Disse il ragazzo guardando negli occhi il suo compagno di missione, dopodiché, diede un rapida occhiata ai due pupazzi così da aiutare il suo compagno di missione a capire chi fosse chi. Dopodiché lasciò la sua mano e s'incamminò con egli verso la porta del villaggio, l'andamento era su una camminata tranquilla, una bella passeggiata fuori dal villaggio non faceva male a nessuno anche se ciò non significava essere lontano dai guai. La gente del villaggio camminava tranquilla in mezzo alla strada, chi per andare a fare compere e chi per tornare a casa per cucinare e via dicendo, Ichi stesso, in quel momento, pensava a cosa preparare per la sua cena rimanendo indeciso su molte cose.

Cosa potrei preparare per cena, secondo te? Disse il ragazzo rivolgendosi al grande insetto che in quel momento era intento a danzare tranquillamente sotto quei grandi riflettori di luci mentre Ichi applaudiva ad ogni passo corretto, in realtà erano tutti corretti quindi applaudiva continuamente.

Mh...che ne dici di larve? Formiche? Altri scarabei?Vermi? Sai ho divorato parecchi insetti giganti Ichi. Disse Chomei continuando a danzare tranquillamente mentre Ichi diveniva tutto viola, gonfiandosi sempre di più ormai prossimo al vomito ma per fortuna riuscì a contenersi e a non farsi notare dal suo ospite.

Ahahahah...ci penserò ahahah... Disse Ichi ridendo sentendo una strana sensazione sulla schiena, era uno scarabeo dalla grandezza smisurata, circa 30 cm dal colore verde smeraldo che si era poggiato sui suoi capelli castani senza però attaccarlo ma rimanendo tranquillo sulla sua testa. Intanto nella realtà i due avevano raggiunto la porta del villaggio, purtroppo, quando Ichi parlava con Chomei non riusciva ad ascoltare l'esterno anche se i movimenti e i sensi rimanevano invariati. Da quando aveva scoperto di avere un grande insetto dentro di se, passava più tempo lì che fuori.

Comunque..se posso...volevo chiederti. Perché sei ad una missione di rango D? Cioè sembri essere più grande di me, non conosco la tua età Ryu però mi sembri più un chunin. Disse Ichi rivolgendosi al suo compagno di squadra mentre entrambi camminavano sul sentiero di terra battuta, dirigendosi al paese lì vicino anche se la distanza risultava essere molta e quindi ci avrebbero impiegato qualche ora. Sul sentiero che percorrevano vi erano vari commercianti, che tramite i carri trainati dai cavalli, si spostavano velocemente da una zona all'altra della Nazione del fuoco con rapidità, diminuendo notevolmente il tempo. I volti dei vari commercianti sembra essere tranquillo, ne troppo felice ne troppo triste, sicuramente avevano appreso della notizia della frana e quindi i loro guadagni erano crollati purtroppo.

Ad ogni modo, si tratta di andare a prendere dei materiali. Stamani l'ospedale era davvero pieno di persone, dopo quello che era accaduto è comprensibile. Disse Ichi tranquillamente, iniziando a ripensare ai vari corpi senza vita che aveva visto nella grande piazza al nord vicino alle porte del villaggio, quella scena era ormai divenuta una base per il suo obbiettivo. Proteggere tutte le persone a lui care, se sarebbe mai divenuto Hokage avrebbe creato un'alleanza e insieme agli altri quattro avrebbe protetto il mondo degli shinobi ma fino ad allora sarebbe dovuto rimanere in vita e diventare forte. Intorno ai due vi era un'ambiente particolarmente boschivo, non molto fitto infatti vari raggi di luce riuscivano a passare tranquillamente dalle chiome degli alberi, si sentivano alcuni uccelli sui rami cinguettare e il correre di alcuni conigli oltre che lo strisciare di serpenti e lucertole. Era tutto nella norma, Ichi sapeva che se non dava problemi agli animali loro non avrebbero risposto minacciosamente. Erano distanti ormai dal villaggio di circa un'ora e i due continuavano a camminare tranquilli, senza incontrare intoppi, per la strada stava passando in quel momento una mandria di animali, naturalmente non come quella dei cavalli impazziti dove Ichi aveva avuto alcuni problemi, infatti tale gruppo era gestito da alcuni pastori e gli animali erano una decina di mucche tranquille.

Ti piacciono le mucche? Disse Ichi osservando il grande insetto che aveva smesso di ballare per concedersi un po' di riposo, infatti; era disteso con le ali piegate sulla sua schiena mentre la luna coda avvolgeva una delle tante sbarre della stanza, anche lui si stancava in fretta e riposava tranquillo sotto quei riflettori simili alla luce del sole.

Mucche? Ne ho divorate alcune, sono buone si ma appesantiscono troppo. Disse Chomei spossato mentre le ali si muovevano lentamente da sinistra a destra in un movimento quasi armonioso con le sue code che attraevano di molto lo sguardo del ragazzo.

Non intendevo mucche in senso di cibo...ah..lasciamo stare. Comunque hai ballato bene adesso riposa. Disse Ichi tranquillamente rimanendo seduto sulla collina, con lo scarabeo abbastanza grande posto sulla sua testa che sembrava riposare tranquillo. Intanto nella realtà il giovane e Ryu continuavano a camminare sotto quel cielo abbastanza sereno, un po' grigio, in direzione del villaggio.

Mh...è pensare che dopo dovremo fare pure il ritorno, appesantiti dalla merce, che stanchezza. Disse Ichi sbuffando mentre osservava il cielo sopra la sua testa e notando alcuni uccelli volare nella direzione opposta alla loro. Quella camminata durò si e no 3 ore ma, per fortuna, entrambi raggiunsero il villaggio designato, ora l'unica cosa che mancava era trovare quel Rafiki.
 
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view post Posted on 24/1/2016, 14:47

E' evidente che voi ... non sapete con chi avete a che fare !

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Boh, fate voi ^^

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Gun salta il turno


Siete finalmente arrivati al piccolo villaggio designato dalla missione ma nessuno al villaggio vi ha detto dove andare per incontrare questo Rafiki, del quale si conosce solamente il nome e che è un commerciante.

Iniziate a fare domande in giro, libera interpretazione della strategia di ricerca. Ovviamente quando porrete le domande a qualcuno poi sarò io a decidere se sa o meno qualcosa.
 
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8 replies since 18/10/2015, 10:22   100 views
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